cosa succede tra abaco e zuzzurellone? aba-zuz lo sa o forse solo se lo immagina? e comunque te lo dice un po' alla volta.
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giovedì 15 aprile 2010

EI FU (siccome è morto)

Pomponio Facco era un uomo di natura eccezionale non solo per l'ingegno e l'ardita intrapredenza ma anche per la particolarità di essere dotato in vita di una fascia adiposa simile a un salvagente del Titanic. A nulla erano valsi i numerosi tentativi compiuti con i più svariati rimedi naturali (applicazione di estratto di cresta di gallo, guaina di cogno e muco, clistere di rognone marcito e finanche placche genitali) per asciugare il cuscinetto adiposo.
Taciturno e solitario ma pieno di idee futuristiche, Pomponio s'inventò allora un ardito congegno che prometteva, tramite un ben localizzato sfregamento, di ridurre progressivamente l'ingombrante rotolo di grasso. La stupefacente creazione una volta terminata fu orgogliosamente battezzata dal suo artefice Vibronio massaggiante.
Trattavasi di una fascia in cuoio dello spessore di due dita lunga a sufficienza per cingere completamente, come un anello, il tremolante strato di grasso del soggetto che l'utilizzava, in questo caso Pomponio stesso. La fascia era agganciata a delle catene a loro volta assicurate a un martinetto. Tale martinetto produceva un frenetico movimento ondulatorio che veniva trasmesso alle catene e infine all'anello di cuoio che sfregava vigorosamente sul grasso in eccesso producendo un benefico calore facendone così evaporare le venefiche essenze. Il movimento del martinetto era dato da una speciale macchina a vapore del peso approssimativo di 8 tonnellate, alimentata da una fornace che consumava la bellezza di 90 kg di carbone per ogni mezz'ora di funzionamento ed era capace di sviluppare una pressione in grado di far muovere un natante di medie dimensioni.
La mattina del collaudo Pomponio Facco si mise fiduciosamente all'opera e dopo una buona e abbondante colazione, indossando solamente un succinto paio di mutandoni di flanella, si introdusse nell'anello di cuoio e agganciatolo alle catene diede potenza e azionò il suo avveniristico Vibronio massaggiante.
Il destino infausto però ci mise lo zampino. Anzi, per essere corretti, lo zampino ce lo mise il signor Eustachio, il gatto di casa, che, incuriosito da quello stravagante e sbuffante congegno, s'arrampicò sulle manopole atte a governare l'erogazione della potenza di sfregamento.
La potenza, prudentemente regolata sul livello minimo, passò in un istante a quello massimo e il povero Pomponio si trovò a dover subire un massaggio capace di muovere un natante di medie dimensioni.
È facile immaginare che il malcapitato inventore, per quanto protetto dal rotolo di trippa, non sopportò il rollio ad alta intensità della cinghia saldamente assicurata alla sua pancia. Pomponio Facco fu tagliato in due perfetti tronconi prima che potesse pronunciare completamente la parola aaaaaaaaaaaaah.
Il signor Eustachio visse per altri cinque anni, morì congelato.

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