Ma il vero mistero, il problema rimasto – malgrado gli sforzi di numerose equipe di studiosi sparse in tutto il pianeta – sino ad ora insoluto, il Santo Graal degli studi pinocchieschi, la scoperta che può garantire al proprio artefice fama imperitura e i più alti riconoscimenti è: di che legno è fatto Pinocchio? faggio o noce? acero o abete? ebano? quercia? ciliegio? Inutile dire che la bibliografia dedicata all’argomento è sterminata, studiosi di tutte le discipline (storici, botanici, filologi, ingegneri, letterati, chimici) hanno tentato in numerose ricerce di venire a capo del mistero; nel 1972 è stata interrogata, con grande pubblicità nei rotocalchi e ovviamente senza risultati degni di nota, persino la celebre maga e sensitiva Nicoletta Paciaroni detta Roberto. A questa domanda nessuno ha saputo ancora dare risposta, probabilmente nemmeno lo stesso Collodi era in grado di risolvere la capitale questione (e forse non è un caso che nelle pagine del suo libro massimo su questo tema egli non si pronunci).
Estratto da Pinocchio e la Verità della Scienza di Ingeborg Tänte & Gonçalo Ramone